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Rimini | Convention Bureau in difficoltà. Quali strade per il futuro?

Giovedì, 09 Gennaio 2014

2bRimini | Convention Bureau in difficoltà. Quali strade per il futuro?

 

Che ne sarà di Convention Bureau? Nella mattinata di giovedì si riunisce il consiglio di amministrazione, presieduto da Roberto Berardi, e tutto lascia prevedere che sarà una seduta lunga e laboriosa. Non è neppure detto che sia una riunione risolutiva. Si deve stendere il bilancio preventivo del 2014, ma sarà come guardare in faccia il futuro che aspetta la società a breve termine.
Il futuro è stato in qualche modo ipotecato dal recente passato. Se i conti non sono sbagliati, Convention Bureau chiuderà il bilancio 2013 con qualcosa come un milione di euro di deficit. Una perdita consistente che si aggiunge ai 244 mila euro del 2011 e ai 324 mila euro del 2012. Per tre anni consecutivi il bilancio chiude con un vistoso segno rosso. Che la situazione sia drammatica, lo si capisce dalla volontà del consiglio di amministrazione di chiudere velocemente il consuntivo 2013 entro gennaio e poi - si sussurra - di passare la mano.
Già le perdite degli anni scorsi hanno eroso il capitale sociale, che adesso ammonta a poco meno di un milione di euro. Quando accade che le perdite erodono il capitale sociale fino a diminuirlo di oltre un terzo, il codice civile prevede drastici provvedimenti. Nel caso di Convention Bureau la perdita del 2013 potrebbe essere addirittura superiore a ciò che resta del capitale sociale.
Le ipotesi fondamentali sono tre: si chiude la società, la si trasforma da società di capitali in società di persone, la si ricapitalizza. Le prime due sono evidentemente da escludere: Rimini non può certo fare a meno di una società che gestisca il Palacongressi, la trasformazione sarebbe il segno evidente del fallimento di una gestione. Resta l’ipotesi dell’immissione di denaro fresco da parte dei soci.
Convention Bureau è una srl costituita da Rimini Fiera (72%), da Aeradria (8%), da Alfad (8,22%), dalla Fondazione Carim (8%) e da altri soci minori che detengono circa il 3 per cento del capitale. Aeradria, dichiarata fallita dal Tribunale di Rimini, non è certo in condizione di assumersi questo impegno, probabilmente nemmeno se la Corte d’Appello dovesse ribaltare la sentenza di fallimento. In consiglio è rappresentata da Massimo Vannucci che da tempo non partecipa alle riunioni. Per Alfad, rappresentata in consiglio da Alessandro Formica, è aperta la domanda di concordato preventivo e quindi non può certo assumere un altro debito. C’è da dubitare che in questo contesto anche la Fondazione Carim possa imbarcarsi nell’operazione. Resta sul campo il socio di maggioranza, Rimini Fiera, che se dovesse accollarsi da solo l’intera ricapitalizzazione diventerebbe il padrone assoluto di Convention Bureau, creando una situazione a dir poco problematica.
La nota integrativa al bilancio 2012 ipotizzava che quello del 2013 sarebbe stato il bilancio del pareggio. In una dichiarazione a Inter-vista il presidente Berardi nel gennaio 2013 parlava di un contenimento del deficit a 200 mila euro. Purtroppo così non è stato: il fatturato è calato e le perdite sono state più pesanti. Tanto è vero che il consiglio d’amministrazione ha già chiesto alla Società del Palazzo dei Congressi (proprietaria della struttura di via della Fiera) di ridurre il canone di locazione da 1 milione e 160 mila euro a 580 mila euro, esattamente la metà. Quei costi non sono sostenibili da Convention Bureau. C’è chi sottolinea per via della crisi che ha portato ad annullare molti eventi specialmente nel settore corporate, c’è invece chi punta il dito contro un piano economico-finanziario che con un eufemismo si potrebbe definire eccessivamente ottimistico. Quel piano, per esempio, prevedeva anche che dalle royalties alberghiere sarebbe arrivato nelle casse della Società del palazzo dei Congressi più di un milione di euro, quando invece nel 2012 sono entrati solo poco più di 300 mila euro.
Il sistema fieristico-congressuale di Rimini naviga in un mare di debiti e occorre una reazione robusta che porti ad invertire la rotta. Ne riparleremo.


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